Metodo Rorschach
Sintesi di Psicometria e Simbolismo nell'Analisi del Sé
La Scuola Romana Rorschach come la maggioranza degli studiosi integra l’aspetto psicometrico con quello simbolico contenutistico, facendoli coesistere l’uno a conferma e sostegno dell’altro. In particolare il Metodo Scuola Romana Rorschach è tra quelli particolarmente strutturati e complessi, ha alle spalle un corpus teorico ormai consolidato da più di sessant’anni di applicazione e ricerche.
La Scuola è stata fondata a Roma dal Prof. Carlo Rizzo (1895-1983) nel 1938 ed è ancora oggi attiva come “Istituto Italiano di Studio e Ricerca Psicodiagnostica, Scuola Romana Rorschach”. Carlo Rizzo ha sistematizzato le siglature in un insieme preciso ed omogeneo, attraverso un’attività di ricerca portata avanti negli anni ed integrata da un continuo raffronto con le opere dei più significativi studiosi.
Il metodo si pone come proseguimento ideale dell’impostazione originaria di Hermann Rorschach. Rizzo, con i primi contributi negli anni trenta, inizia un percorso di studi coerente rispetto a quanto indicato in Psychodiagnostik da Rorschach stesso. Rimane fedele alle linee interpretative originali durante tutta la sua carriera di studioso, operarando delle integrazioni soltanto nelle aree sviluppate in modo incompiuto a causa della prematura scomparsa dell’autore. Continuano, dopo Rizzo, l’opera di studio, ricerca e formazione Patrizia Pes e Salvatore Parisi.
La Scuola è stata fondata a Roma dal Prof. Carlo Rizzo (1895-1983) nel 1938 ed è ancora oggi attiva come “Istituto Italiano di Studio e Ricerca Psicodiagnostica, Scuola Romana Rorschach”. Carlo Rizzo ha sistematizzato le siglature in un insieme preciso ed omogeneo, attraverso un’attività di ricerca portata avanti negli anni ed integrata da un continuo raffronto con le opere dei più significativi studiosi.
Il metodo si pone come proseguimento ideale dell’impostazione originaria di Hermann Rorschach. Rizzo, con i primi contributi negli anni trenta, inizia un percorso di studi coerente rispetto a quanto indicato in Psychodiagnostik da Rorschach stesso. Rimane fedele alle linee interpretative originali durante tutta la sua carriera di studioso, operarando delle integrazioni soltanto nelle aree sviluppate in modo incompiuto a causa della prematura scomparsa dell’autore. Continuano, dopo Rizzo, l’opera di studio, ricerca e formazione Patrizia Pes e Salvatore Parisi.
Il metodo della Scuola Romana Rorschach può essere definito “pluridimensionale”. Utilizzando una metafora linguistica, le lettere e le vocali che consentono di articolare un linguaggio coerente e preciso sono rappresentate dai costituenti della Siglatura, codici che fissano ed oggettivizzano le interpretazioni date, distinguendo tra Localizzazioni, Determinanti, Contenuti, Frequenze e Manifestazioni Particolari. Ogni elemento della siglatura rappresenta un tratto della personalità dell’individuo.
Nella siglatura sono previsti più elementi che traducono quanto osservato dal soggetto nelle macchie; alle parole corrispondono aspetti della personalità rintracciabili e quantificabili e la complessità dell’individuo non può che favorire la complessità e la ricchezza della siglatura.
Secondo questo metodo la fase cruciale di tutto l’esperimento Rorschach risiede nell’Inchiesta, laddove l’esperto deve chiarire in modo inequivocabile, risposta per risposta, cosa il soggetto ha visto: Contenuti e Frequenze; dove lo ha visto: Localizzazioni; perché lo ha visto: Determinanti primarie e secondarie; Manifestazioni Particolari.
La siglatura, che deriva da una Inchiesta ben condotta, viene tradotta in rapporti ed indici numerici confrontabili su base statistica con quelli medi della popolazione di appartenenza del soggetto, e su questa base predispone delle regole formali conosciute e condivise, indispensabili per una corretta psicodiagnosi.
La Scuola Romana Rorschach in sintesi considera il Test come una Tecnica di Indagine della Personalità, attendibile, puntuale, raffinata e complessa. La prova Rorschach è intesa come una tecnica pluridimensionale e lo studio del materiale fornito dal soggetto è condotto seguendo diversi approcci metodologici e diversi modelli teorici di riferimento che nell’esperimento Rorschach trovano straordinarie convergenze.
Nel suo approccio interpretativo,il metodo abbraccia quindi più modelli teorici di riferimento e non considera lo strumento Rorschach assoggettabile ad un’unica teoria.
Gli studi e le ricerche promosse dall’Istituto sono orientati verso le diverse dimensioni che compongono il vasto universo interpretativo che investe il Rorschach stesso
La scheda della metodologia
Il primo approccio interpretativo al Rorschach è senza dubbio quello che si riferisce alla dimensione psicometrica ovvero allo studio delle siglature, indici, percentuali e medie, che compongono lo Specchio dei Computi o Psicogramma.
La Scuola Romana Rorschach ha, sin dalle sue origini, attribuito la massima importanza allo studio delle siglatura considerandolo la base irrinunciabile della psicodiagnostica Rorschach.
Nel tempo, il Metodo ha integrato i contributi più significativi della letteratura internazionale Rorschach: gli studi di Binder sul chiaroscuro, quelli di Piotrowski sui movimenti, di Loosli Usteri sugli Choc, gli studi di Klopfer, Silveira, Beizman, Beck, Bohm e di tanti altri studiosi contemporanei quali Exner negli Stati Uniti e Passalacqua in America Latina.
In quasi settanta anni di studi e ricerche il Metodo si è raffinato ed evoluto, garantendo stabilità, sicurezza e puntualità al referto psicodiagnostico.
Tra gli ultimi significativi aggiornamenti al metodo, si ritiene di particolare interesse il sistema di classificazione delle Manifestazioni Particolari divise in tre livelli e l’organizzazione dei Contenuti in otto diverse categorie con specifico valore psicodiagnostico. Questi aggiornamenti al sistema di siglatura si sono rivelati di grande ausilio, in particolare nel contesto clinico per la diagnosi differenziale e per le valutazioni prognostiche.
Consente di integrare la diagnostica Rorschach dei significati e rilevanze che riguardano la psicologia del profondo di matrice psicoanalitica.
L’Istituto riconosce lo straordinario apporto offerto alla pratica Rorschach dai numerosi studiosi di cultura psicoanalitica che hanno valorizzato l’importanza, nel contesto psicodiagnostico, dello studio dei Contenuti delle interpretazioni fornite dal soggetto, delle Risposte di tipo Simbolico e delle Risposte Complessuali.
I Contenuti esprimono il mondo delle idee, degli interessi e dei valori del soggetto esaminato; il significato simbolico riconoscibile in alcune interpretazioni rivela spesso le dimensioni psicologiche più profonde legate a conflitti, fissazioni, manie, desideri e tendenze più o meno nascoste dell’animo umano.
Le Risposte Complessuali, di alto valore proiettivo, esprimono spesso la natura soggettiva e personale delle emozioni più profonde. Questa dimensione di studio del referto Rorschach, quando sostenuta ed oggettivata dai dati psicometrici dello Specchio dei Computi, consente agevolmente all’esaminatore esperto di valutare il grado di rimozione, l’efficacia delle difese e le risorse psichiche disponibili del soggetto in esame.
La dimensione interpretativa legata alla gestalt di ciascuna Tavola, è in rapporto diretto con la struttura stessa di ciascuna Macchia. Lo studio prende in considerazione le siglature fornite dal soggetto per ciascuna area della macchia, in rapporto alle frequenze statistiche delle stesse su quell’area, stabilite su campioni di soggetti normali e patologici.
Ai fini psicodiagnostici questo significa valutare le siglature presenti in un Protocollo, anche in rapporto all’area interpretata. Ad esempio, una risposta cinestesica umana fornita in una Tavola che risulta statisticamente povera di risposte di movimento umano (come la Tavola V in cui il soggetto interpreta il “Volo di Icaro”), ha indubbiamente un peso diagnostico differente da una cinestesia fornita alla Tavola III che riguarda le solite figure umane.
Così una risposta a contenuto sessuale a Tavola V, che per sua natura non facilita affatto interpretazioni sessuali, avrà un peso differente rispetto ad una risposta sessuale fornita a Tavola VI, indicata già da Rorschach come la Macchia in cui più frequentemente si riscontravano contenuti sessuali. Tale studio si rivela particolarmente interessante ai fini psicodiagnostici quando lo si rapporta anche alle qualità formali delle risposte fornite dal soggetto.
Un’ altra dimensione interpretativa di particolare interesse riguarda l’analisi delle risposte in rapporto al valore simbolico, contenutistico ed evocatore di ciascuna Tavola.
Anche questo studio del Protocollo Rorschach è supportato da osservazioni meramente empirico statistiche che molti studiosi, a partire dallo stesso Rorschach, hanno rivelato dall’analisi dei loro campioni. Rispetto al valore simbolico ed al carattere evocatore delle Macchie, non vi sono infatti significative divergenze da parte degli autori che hanno trattato la materia.
Lo studio riguarda il tipo e la qualità delle interpretazioni fornite dal soggetto in rapporto alla problematica evocata da ciascuna Tavola.
Ulteriori aspetti che meritano un approfondimento per la valutazione psicodiagnostica sono legati allo studio:
- della consecutio temporum delle interpretazioni, ovvero dell’organizzazione percettivo associativa condotta Tavola per Tavola,
- delle Prove Supplementari,
- delle eventuali differenze tra ciò che il soggetto ha interpretato durante la Raccolta e quanto invece dichiarato al momento dell’Inchiesta,
- sul significato dell’eventuale assenza delle “risposte attese”
- dell’analisi del comportamento del soggetto durante la Prova
- della dinamica transferale tra esaminatore e soggetto.
In fine l’idea propria della Scuola Romana Rorschach rispetto alla disciplina Rorschach può essere ben sintetizzata con questo assioma:
la capacità investigativa del Rorschach è in rapporto diretto con due fattori; il primo riguarda la competenza e l’esperienza dell’esaminatore, il secondo il Metodo di Siglatura seguito.
Il Materiale: le Tavole di Rorschach sono dieci; originariamente ne erano state scelte circa una quindicina ridotte poi a dieci per motivi di economia editoriale: cinque monocromatiche (grigie); due bicromatiche (rosse e grigie); e tre policromatiche, tutte simmetricamente disposte rispetto ad un immaginario asse centrale.
La scelta di Rorschach di usare macchie simmetriche derivò dalla volontà di renderle più semplici e quindi più facilmente interpretabili globalmente. Come aveva già avuto modo di verificare proponendo Tavole non simmetriche, voleva evitare che il soggetto le liquidasse definendole appunto una “macchia di inchiostro”.
Successivamente altri studiosi : Behn-Eschemburg insieme allo stesso Rorschach; Drey- Fucs; Kataguchi; Parisi- Pes hanno messo a punto nuove serie di macchie definite Parallele consentendo così di eseguire un re-test immediato sullo stesso soggetto o di condurre l’indagine anche con eventuali simulatori, istruiti in precedenza su come rispondere al Test.
Le Tavole furono denominate Be-Ro (1941), Fu-Ro (1958), Ka-Ro (1963), Parisi-Pes(1989)
Nella prima fase della somministrazione, durante la Raccolta spontanea delle interpretazioni, le Tavole vengono consegnate al soggetto una per volta secondo l’ordine stabilito.
Presentando la prima Tavola lo si invita a descrivere tutto ciò che la figura gli suggerisce e gli evoca,tutto quello che secondo lui la “figura” potrebbe essere o potrebbe rappresentare, sottolineando che non vi sono limiti di tempo e che qualsiasi cosa può essere vista in quanto non esistono risposte giuste o sbagliate.
Durante questa fase, l’esaminatore trascrive fedelmente ogni parola del soggetto e prende nota anche di ogni suo particolare atteggiamento.
Una volta completata la Raccolta delle risposte, si passa ad una appendice della Raccolta stessa, non prevista da tutti i metodi, nella quale si sottopone il soggetto ad una serie di Prove Supplementari, ovvero una serie di rapide prove nelle quali ad esempio, si invita il soggetto a dare un titolo a ciascuna macchia; gli si chiede di indicare le Tavole che preferisce, prendendone nota insieme ad eventuali commenti; lo si invita a dire, secondo il proprio giudizio, qual’è la Tavola più simpatica e quale più antipatica; lo si invita infine a realizzare una serie ordinata delle Tavole partendo da quella che considera più simpatica, fino all’ultima, la più antipatica.
Terminata la fase della Raccolta, si passa alla fase definita Inchiesta che consiste nel porre al soggetto una serie di domande finalizzate alla comprensione di tutti gli elementi che hanno concorso a determinare ogni singola risposta.
Condotta questa indagine, il setting del Test è terminato ed inizia la parte prettamente tecnica dello spoglio dei dati.
In questa fase l’esaminatore vaglia ogni risposta che trasformerà, grazie alle informazioni ricavate nel corso dell’Inchiesta, in una serie di simboli convenzionali. Questa operazione viene chiamata Siglatura.
La siglatura prevede cinque differenti categorie: i Modi di Comprensione o Localizzazioni, le Determinanti, i Contenuti, le Frequenze e le Manifestazioni Particolari.
Il primo gruppo riguarda la porzione di macchia interpretata, il secondo considera quali elementi delle macchie ne hanno permesso la genesi, il terzo ne designa il contenuto, il quarto la loro frequenza statistica, ed il quinto le eventuali descrizioni, commenti, vissuti, rilievi, atipicità interpretative e fenomeni di turbamento espressi nei confronti della Tavola o di ciò che il soggetto vi ha interpretato.
La tecnica di siglatura, pur restando saldamente ancorata alle prime siglature proposte da Rorschach,si è andata negli anni arricchendo di nuove categorie identificate già dai primi studiosi del reattivo che approfondirono l’indagine sulle interpretazioni delle macchie: Morgenthaler, Loosli-Usteri, Binder, Bohm, Piotrowski, Klopfer, Rizzo.
Tradotte in sigle tutte le interpretazioni, viene compilato un tabulato riassuntivo: Specchio dei Computi o Psicodramma, dove ogni sigla viene opportunamente incasellata e tradotta in una serie di indici e rapporti che sono alla base dell’interpretazione psicometrica del Test.
L’integrazione di questi dati permette così una serie di valutazioni che in sintesi danno la comprensione della struttura della personalità del soggetto in esame e del suo funzionamento dinamico.
Nell’ambito dell’analisi sulle facoltà intellettive, una serie di dati e di rapporti consente una valutazione sia quantitativa sia qualitativa dell’intelligenza.
La valutazione quantitativa si basa sulla sintesi determinata dalla valutazione di più aspetti: rapidità associativa (la velocità dei processi di percezione, associazione e sintesi, che nella dinamica del Test si traducono nelle risposte), chiarezza dei nessi associativi, produttività immaginativa, capacità creativa, elasticità mentale e ricchezza di interessi, rapporto tra ambizione e capacità di realizzarla, possibilità di soluzione di problemi nuovi.
Per afferrare a pieno il contenuto investigativo del Test in tutta la sua ricchezza, va costantemente tenuto presente che l’oggetto che stimola le interpretazioni è costituito da macchie informi per cui per ogni singolo soggetto si avranno risposte uniche.
Il Test di Rorschach si può quindi somministrare a qualsiasi età (dai due anni e mezzo in poi) ed a qualunque soggetto a prescindere dalla sua estrazione sociale e/o culturale.
Le interpretazioni rappresentano la realtà psicologica dell’individuo e permettono valutazioni che designano una tipologia diversificata di strutture intellettive. E’ possibile identificare e distinguere i seguenti tipi di intelligenza ed attitudine:
L’intelligenza teorico astratta, fondata su un’acutezza percettiva particolare dei recettori a distanza (talento di osservazione), permette al soggetto di elaborare delle associazioni astratte; è l’attitudine al pensiero teorico concettuale, al cosiddetto linguaggio interiore. La produttività intellettuale sistematica rappresenta l’attività tipica di questo tipo di pensiero.
L’intelligenza pratica, legata alla realtà, si fonda prevalentemente su esperienze tattili e cinestesiche ed è la capacità di elaborazione motoria e materiale in rapporto con il pensiero pratico. L’attività di questo tipo di intelligenza è la produzione efficace e concreta, il lavoro di costruzione, per quanto essa operi su un materiale percettibile. Il pensiero pratico è legato ai problemi più realistici della vita quotidiana.
L’intelligenza tecnica ha tutte le caratteristiche di quella pratica, in più sviluppa maggiormente l’abilità costruttiva ed il rigore logico nel campo delle invenzioni.
L’attitudine estetica intuitiva poggia su una plasticità speciale delle rappresentazioni da cui scaturisce il pensiero.
Questi tipi di attitudini che si distinguono le une dalle altre nel Test di Rorschach, richiamano adeguatamente la classificazione in attitudini intellettuali (basate sui concetti), attitudini materiali (basate sui fatti) e attitudini spirituali (basate sulle rappresentazioni).
Per quanto riguarda l’indagine sulla sfera affettiva, l’interpretazione formale ne consente una dettagliata analisi e descrizione.
Questa valutazione riesce a dirigersi sia sui processi affettivi più periferici sia su quelli più profondi. Ovvero sia su quei dinamismi che provocano comportamenti, in linea di massima coscienti che il soggetto manifesta, quasi automaticamente, di fronte alle sollecitazioni esterne; sia su quei dinamismi che sfuggono in parte alla coscienza e che si possono considerare più primitivi in quanto legati agli istinti.
E’ possibile, quindi, comprendere il livello di stabilità o di instabilità emotiva, l’autocontrollo, l’adattamento e l’inibizione.
Ricaviamo informazioni sulla forza o debolezza dei sentimenti del soggetto, sulla intempestività o irruenza delle sue espressioni affettive che consentono di conoscere il grado di adattamento nei confronti dell’ambiente e dei rapporti interpersonali. Il tipo di relazioni oggettuali costruttive od aggressive, il grado di sicurezza o di ansia, di euforia o malinconia.
Quello che conferisce alla prova Rorschach l’attendibilità, consiste nel fatto che nell’esperienza dell’interpretare macchie informi il soggetto reagisce affettivamente in modo autentico, superando quelle che sono le barriere coscienti di controllo. In altre parole, le indicazioni sulle risonanze affettive dell’esaminato non rispecchiano, come spesso avviene nei questionari, l’immagine che egli ha della propria affettività, bensì il suo modo reale di vivere le emozioni.
Il Rorschach si basa sull'interpretazione delle siglature e permette di esplorare il mondo interiore del soggetto.
Le Tavole di Rorschach comprendono dieci immagini simmetriche per agevolare l'interpretazione, altri studiosi crearono tavole parallele.
Il Rorschach integra la diagnostica psicoanalitica, consentendo agli esperti di valutare rimozioni, difese e risorse psichiche.
Le risposte diventano simboli in cinque categorie, poi integrati nel tabulato Specchio dei Computi per valutare la personalità del soggetto.
L’altra condizione che rende pressocché necessaria l’introduzione di un Parallelo è costituita dall’eventualità che il soggetto sia stato, più o meno nascostamente, addestrato a fornire o a non fornire determinate risposte, in maniera da incanalare il responso psicodiagnostico su binari a lui favorevoli. Attualmente il Rorschach è adoperato con sempre maggiore frequenza in settori qualificati quali quello delle perizie legali (pensiamo all’affidamento di un minorenne o ad un eventuale “quaestio” di infermità mentale in reati più o meno gravi) e quello della selezione del personale all’interno del contesto aziendale. Come non dubitare quindi che, vista l’importanza della posta in gioco, qualcuno, dotato magari di una certa “infarinatura” rorschachiana, si possa prendere la briga di barare rivelando anzitempo al giocatore regole e carte: fuori di metafora, come escludere che persone poco serie e prive di scrupoli non suggeriscano al soggetto interpretazioni e condotta durante il Test, atte ad indirizzare l’esito dello stesso verso i propri “desiderata”? Ora, poter usufruire di Tavole che ripropongano lo stesso tipo di stimolazione fornito da quelle originali – senza per altro essere copie conformi delle stesse – renderebbe vane e smaschererebbe le direttive impartite dal furbo di turno.
In merito al concetto di re-test, vi sono diverse opinioni tra le Scuole rorschachiane. Alcuni negano la possibilità stessa del re-test, mentre altri lo considerano un parallelo valido. Alcuni suggeriscono un intervallo di almeno due anni tra i test, ma ci sono casi in cui la memoria delle percezioni e delle emozioni persiste anche a distanza di tempo.
Il Parallelo al Rorschach di Parisi – Pes
Le Tavole parallele Parisi-Pes, frutto di un paziente ed indefesso lavoro durato quindici anni, rappresentano la concretizzazione del tentativo, operato dalla Scuola Romana Rorschach, di trovare la soluzione più idonea ad un delicato problema che affligge l’applicabilità del Test di Rorschach.
Coloro che utilizzano il Reattivo, infatti, si trovano sovente alle prese con l’handicap di non potersi avvalere di una serie di Tavole che sostituiscano in maniera adeguata quelle originali in tutti quei casi in cui queste non possano essere utilizzate. Più precisamente l’impiego delle Tavole Rorschach appare non opportuno in due condizioni specifiche e differenziate.
La prima di esse si realizza allorché si debba somministrare la Prova allo stesso soggetto: parliamo a tal proposito di re-test . Ciò che rende inaffidabile ai fini diagnostici questa nuova somministrazione discende da processi di apprendimento e memorizzazione, con ogni probabilità ingenerati in chi ha già ricevuto il Reattivo. Il Rorschach risulta essere un’esperienza del tutto particolare, talmente carica di significati e vissuti emotivamente intensi, da non poter essere “metabolizzata” e quindi dimenticata con facilità.. A nostro avviso, forse qualcosa di questo vissuto rimarrà comunque impresso nel nostro soggetto, in maniera tale da compromettere la validità dell’eventuale re-test e i risultati in base ad esso ottenuti. Dobbiamo ritenere che le interpretazioni più stimolanti e dotate di significato per l’esaminato vengano in qualche maniera immagazzinate nel suo apparato psichico e di conseguenza, allorché egli si trovi di fronte alla stessa provocazione percettiva, tornino ad esprimersi concettualmente, indipendentemente dalle espressioni verbali usate le quali, comunque, in alcuni casi risultano essere del tutto simili. Spesso la persona è consapevole di ricordare e così possiamo annotare commenti del genere: “Questo è lo stesso pipistrello che ho visto l’anno scorso”, oppure “Come già ebbi modo di dire, i bambini stanno giocando tra di loro”, fino ad arrivare allo sconsolante “Ma perché mi fa vedere le stesse figure della volta precedente? Cos’è? Una prova di memoria?” . E’ evidente, quindi, che in casi del genere, salvo voler rinunciare a tutti i preziosi contributi che il Rorschach fornisce, trovi ideali condizioni di applicabilità l’utilizzazione di Tavole aventi le stesse caratteristiche fondamentali di quelle originali.
Come costruire una serie Parallela
Hermann Rorschach, il creatore del Test di Rorschach, fu il primo a discutere l'idea di sviluppare serie parallele a questo test e sottolinearne l'importanza. Nel suo lavoro "Psychodiagnostik" del 1921, Rorschach lasciò intendere che il test poteva essere espanso oltre le sue tavole originali. Questa espansione avrebbe dovuto consentire una valutazione più approfondita della personalità basata sull'interpretazione di macchie di inchiostro. Sebbene Rorschach non abbia dedicato molto spazio alla creazione di serie parallele, riconoscendo forse le sfide coinvolte, la necessità di avere tali serie deriva dalle interferenze potenziali dovute alla memoria nei casi in cui si ripete il test con lo stesso soggetto utilizzando le stesse tavole. Questo potrebbe minare la validità dei risultati.
La soluzione di Rorschach era sviluppare nuove tavole analoghe alle originali in modo che mantenessero alcune delle stesse caratteristiche strutturali e gestaltiche. Queste nuove tavole sarebbero state create con un processo simile, facendo cadere dell'inchiostro su fogli di carta piegati in due e selezionando quelle che si avvicinavano di più alle tavole originali. Successivamente, sarebbero state testate su soggetti normali con differenti livelli di intelligenza ed istruzione per garantirne la similitudine con le tavole originali.
Rorschach ha suggerito diverse regole per valutare la capacità delle nuove tavole parallele di suscitare risposte simili alle tavole originali, come la capacità di elicitare risposte di movimento e colore, l'ispirare interpretazioni globali e intramaculari, e il numero di risposte fornite. Inoltre, ha delineato alcune caratteristiche specifiche che le tavole parallele dovrebbero condividere con le tavole originali.
Tuttavia, l'esperienza ha dimostrato che la creazione di tavole parallele è un processo più complesso di quanto Rorschach avesse previsto inizialmente. Nel corso degli anni, molte ricerche hanno rivelato l'importanza delle caratteristiche gestaltiche e cromatiche uniche di ciascuna delle dieci macchie del Test di Rorschach, che influenzano le percezioni ed emozioni dei soggetti interpretanti. Pertanto, sviluppare tavole parallele significative richiede un'attenzione approfondita a queste specificità gestaltiche al fine di ottenere risultati validi.
Un Parallelo dotato di significato dovrebbe riproporre, per ciascuna macchia, la medesima personalità strutturale della Tavola Rorschach omologa, in maniera tale da elicitare in chi la interpreta analoghi processi percettivi ed emozionali.
Serie parallele precedenti
Esistono diverse serie di Macchie sviluppate come paralleli al Test di Rorschach, ma alcune sono più rilevanti scientificamente. Le serie più note sono Be-Ro, Fu-Ro e Ka-Ro. Altre serie importanti includono quelle di G. A. Roemer (1938), M. R. Harrower e M. E. Steiner (1945, 1949), e Harrower (1966).
Un approccio unico è il "Scha-Ro" di M. Schachter, che fornisce dieci tavole personalizzate per individui inibiti o in condizioni peritali. Questa serie non è un vero parallelo al Rorschach ma serve a sbloccare i soggetti o a raccogliere ulteriori informazioni.
Alcune serie, come l'"Holtzman Inkblot Technique" di W. H. Holtzman (1961), cercano di adottare l'approccio del Rorschach in modo più oggettivo ed affidabile, ma con differenze significative nella struttura e nell'interpretazione.
Ci sono anche serie come le "Somatic Inkblot Series" di W. A. Cassell (1969, 1980) e l'"Howard Inkblot Test" di J. W. Howard (1953) che si differenziano dal Rorschach per caratteristiche sostanziali.
Due ricercatori italiani, in relazione ai soggetti della loro indagine, trovano nell’Howard rispetto al Rorschach:
- un maggior numero di risposte;
- un minor numero di risposte globali;
- un minor numero di risposte cinestesiche umane e ancor più di interpretazioni di movimento animale;
- meno risposte FC e al contrario più CF e C;
- un maggior numero di risposte-colore nel loro complesso;
- un maggior numero di interpretazioni di colore acromatico e di risposte di chiaroscuro, specie di superficie;
- una gamma di Contenuti ben più ampia;
- una quantità di risposte zoologiche nettamente inferiore;
- un Tempo di Latenza, in media, nettamente più lungo.
Infine, c'è il "Zulliger-Test" di H. Zulliger, composto da tre tavole, che è stato utilizzato principalmente per scopi di gruppo, specialmente in contesti militari e aziendali.
Tuttavia, molte di queste serie non possono essere considerate parallele autentiche al Test di Rorschach a causa delle loro differenze significative nella struttura e nei risultati.
Il Rorschach Sistemico
Il Rorschach Sistemico è un metodo sviluppato dalla Scuola Romana Rorschach, che consente di analizzare le dinamiche relazionali in un contesto di gruppo o famiglia in risposta a uno stimolo esterno di natura variegata.
L'obiettivo del Rorschach Sistemico è valutare la capacità, sia in termini quantitativi che qualitativi, di un gruppo di interagire in modo sano ed adattato, condividendo ed elaborando aspetti individuali. Questa valutazione avviene durante l'analisi delle risposte collettive al Test di Rorschach, trasformando il processo di interpretazione in un processo condiviso tra i membri del gruppo. In questo contesto, si manifestano reazioni e controreazioni a livello individuale e di gruppo.
Il Rorschach Sistemico coinvolge più partecipanti in interazione rispetto allo stesso stimolo, con l'obiettivo di raggiungere un accordo su una risposta comune. Di conseguenza, l'interpretazione risultante è il prodotto di un processo collettivo di interscambio tra i membri del gruppo.
Questo approccio permette di cogliere le dinamiche relazionali del gruppo, che possono mettere in evidenza caratteristiche personali e meccanismi di difesa in modo dettagliato.
Le Tavole Rorschach svolgono un ruolo cruciale come strumento di comunicazione, creando un contesto che le interpretazioni riempiono di significato, sottolineando il loro aspetto simbolico. Ciascuna Tavola stimola la manifestazione della natura individuale delle persone, evidenziando gli aspetti problematici e potenzialmente rischiosi legati alle tematiche femminili, maschili, sessuali, di identità, affettive, ecc.
Le Tavole percepite come "difficili" a causa della relazione del soggetto con le loro tematiche generano interpretazioni complesse, manifestazioni peculiari e reazioni emotive intense, che sono fondamentali per ottenere una diagnosi completa.
L'integrazione del Rorschach con l'ottica sistemica mira a creare un modello metodologico specifico per la diagnosi clinica o valutativa delle dinamiche familiari o di gruppo, noto come "Diagnosi di personalità della Famiglia o del Gruppo." In questo modello, la famiglia o il gruppo sono considerati come sistemi in cui si verificano scambi e interazioni che caratterizzano in modo unico il loro modo di comunicare.
Quando una Tavola Rorschach viene introdotta in questo contesto, il sistema si modifica e diventano evidenti le relazioni tra i membri del gruppo e tra il sistema principale e i sottosistemi. Nel contesto dell'uso individuale del Rorschach, le risposte del soggetto alle Tavole rappresentano segmenti di comportamento che riflettono la sua capacità di adattamento. L'analisi dell'intero protocollo e delle risposte Tavola per Tavola permette di valutare il comportamento complessivo del soggetto.
L'ottica sistemica considera ogni membro del sistema come parte di un circuito di interazioni che rispecchiano le regole sottese alle dinamiche del sistema. L'analisi delle relazioni che emergono durante la somministrazione del Rorschach Sistemico si avvale della creazione di mappe sistemiche per evidenziare le sequenze di eventi significative e i momenti in cui il sistema cambia il suo equilibrio.
Queste mappe catturano le variazioni nelle relazioni e rivelano il modo in cui il sistema si adatta alle diverse interpretazioni delle Tavole. Le interpretazioni stesse fungono da veicoli di comunicazione tra i membri del gruppo.
L'analisi progressiva delle sequenze consente di individuare come le relazioni si sviluppano nel corso di ogni Tavola e dell'intero Rorschach nel suo complesso.
La Metodologia
Le fasi di questo processo diagnostico interamente videoregistrati sono cinque:
1. Incontri individuali e familiari/gruppo
2. Raccolta dei Rorschach individuali
3. Raccolta del Rorschach Sistemico
4. Elaborazione e valutazione del materiale raccolto
5. Colloquio familiare/gruppo di restituzione
Il numero dei colloqui può variare rispetto al tipo di famiglia, alla numerosità del gruppo e alla nostra valutazione personale.
Il Rorschach Sistemico viene somministrato da un tester in una luogo munito di specchio unidirezionale alla presenza di un professionista sistemico come osservatore esterno, questo allo scopo di abbinare, ai dati ricavati dal Test, una corretta lettura delle manifestazioni comportamentali e delle dinamiche interpersonali.
La consegna è la seguente: “ora vi porgerò le Tavole, ognuno può dire ciò che vede ciò che vi sembrano, il vostro compito è di mettervi d’accordo su un sola interpretazione”. Le Tavole vengono porte ai membri della famiglia o del gruppo, posti a semicerchio di fronte al somministratore, una per volta, cercando di non direzionarle ad alcuno in particolare. Nel Rorschach Sistemico non vengono eseguite tutte le prove supplementari in uso nel metodo della Scuola Romana Rorschach perché esse si prestano solo a situazioni individuali, ad eccezione della Pinacoteca.
Per ogni Tavola è prevista una fase denominata Inchiesta da effettuare alla fine del Test, necessaria per accertare eventuali particolari ulteriormente evidenziabili.
Tutte le interpretazioni vengono siglate e da queste si ricava uno Specchio dei Computi riassuntivo della produzione della famiglia o del gruppo durante la prova. Nei casi in cui la famiglia o il gruppo non raggiunga accordo in una o più Tavole si sigleranno più Risposte.
Un primo momento di valutazione è il confronto degli Specchi dei Computi dei Rorschach individuali con quello del gruppo. Ad esso si affiancherà la lettura delle relazioni che sono intercorse durante la somministrazione di gruppo.
La restituzione mette in evidenza alla famiglia e/o al gruppo le caratteristiche del Sistema ed indica la natura dei ruoli agiti e la funzionalità o disfunzionalità rispetto al gruppo o alla famiglia. Ciò permette di dare indicazioni sulle aree di miglioramento del Sistema Famiglia o Gruppo.
Il Rorschach Collettivo nel nuovo sistema ideato dalla Scuola Romana Rorschach, è un modello di somministrazione e spoglio del Test, che consente di effettuare l’indagine su gruppi numerosi (fino a 40 persone).
Il Rorschach Collettivo è stato di recente applicato con risultati molto soddisfacenti in una importante ricerca condotta su commissione dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano.
Il perfezionamento di questo metodo di somministrazione ha permesso di ottenere informazioni raffinate, quali solo il Test di Rorschach può fornire, su molti individui contemporaneamente, con un notevole risparmio di tempo e di risorse, e con elevata affidabilità, garantita dalla puntuale gestione del setting.
Al fine di ottenere un referto Rorschach attendibile (non potendo condurre un’accurata Inchiesta in contesti così ampi), la Scuola Romana Rorschach ha messo a punto una specifica Consegna e un particolare Protocollo di Raccolta con più lati ripiegati, in cui è raffigurata la silhouette di ciascuna Tavola, sulla quale i soggetti sono invitati a delineare le Localizzazioni degli engrammi con una matita a due colori, ed uno spazio specifico sul quale spiegare per iscritto gli elementi che hanno suggerito le risposte.
Il Rorschach Collettivo
È altresì fondamentale che il setting di somministrazione rispetti determinati requisiti:
lo schermo sul quale verranno proiettate le Macchie deve essere bianco, senza segni, chiodi o puntine. È importante accertarsi che a tutti i soggetti sia garantita un’adeguata visibilità: a tal scopo, prima di iniziare la Prova, i somministratori si porteranno sul lato esterno dell’ultima fila, e verificheranno personalmente l’adeguatezza della visualizzazione.
va garantita un’adeguata illuminazione dello schermo al fine di evitare riflessi da qualunque angolatura, mentre l’aula sarà dotata di una luce soffusa che permetta ai partecipanti di scrivere agevolmente.
i banchi devono essere larghi e comodi per scrivere, data anche l’ampiezza dei fogli del Protocollo di Raccolta (vanno evitate le sedie con tavoletta pieghevole). Ai partecipanti, che vanno posti a sedere distanziati fra loro, possibilmente alternati, verranno fornite una penna biro e una matita a due colori (rosso e blu).
Procedura di Somministrazione
distribuzione del Protocollo di Raccolta del Rorschach Collettivo elaborato dalla Scuola Romana Rorschach
lettura della Consegna e risposta a eventuali domande
proiezione delle Tavole: la durata di ogni proiezione è di 4 minuti (3+1)